
I Blues Club
Caro Amico,
qui le giornate sono lunghe e sonnolente. Ho fatto una nuova amicizia. Lei è simpatica e non è neanche male. Faccio parecchia fatica a capire il suo inglese. Potrei corteggiarla ma manca la voglia, ho bisogno di ricaricare le pile. Alcune sere penso ancora a Emily. Sono abbastanza lucido a riguardo da ripetermi che è impegnata e non si degnerà mai di considerare uno come me. Vedo anche che, probabilmente, ha finto per interessi personali. Nulla di nuovo sotto il sole, ne ho conosciute tante di donne così e non mi scandalizzo, non sono certo un moralista. Da lei però non me lo aspettavo, ero certo che fosse una donna diversa.
Cosa fare per raddrizzare una serata malinconica? Esco a fare una corsa in macchina, dove mi porta lo decide lei.
Sto iniziando ad avere una doppia vita. Di giorno bravo ragazzo e di notte frequentatore di fumosi Blues Club.
Torno al Blues Ballads. C’è la mia amica di ieri che sta chiaccerando con la tipa della foto sotto, mi avvicino, fa le presentazioni e ci lascia soli. Lei ha lunghi capelli mossi e una comunicazione travolgente. Un fiume in piena. Mi parla di lei, di come sia single, della sua adolescenza difficile, dei genitori divorziati, della sua indipendenza, dei suoi impieghi come cubista nelle discoteche e organizzatrice nei night club. Sembra malata di business, cio che per lei conta è il denaro. Io per starle dietro sciolgo qualunque freno comunicativo. Faccio fatica a riconoscermi, mi chiedo se quello sono davvero io. Dopo qualche whisky e una conoscenza breve ma intensa sappiamo molto l’uno dell’altro, abbiamo già imparato a capirci, ci intendiamo con uno sguardo. Balliamo qualche lento, “bello stretto”. La domanda è: “Sono un vero uomo?”.
La bacio innocentemente sulle labbra, poi lunghe dolci coccole. Lei apprezza stringendosi a me. Altri baci sulle labbra, poi coccole affettuose. Lei dice “Sono tua”, io dico “Sono tuo”…
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