
Quando è troppo (?)
Caro Amico,
dopo la serata al Vintage Café sto rientrando a casa. Guido nella luce fredda dell’alba, mani sul volante e occhi sul nastro d’asfalto. Fronte imperlata di sudore freddo. Sto pensando alla notte trascorsa, mi chiedo se sono andato troppo in là.
Arrivo a casa, la chiusura della portiera segna il passaggio alla mia vita diurna.
Quando arrivo in classe scopro che Jennifer ha terminato il corso ed è ripartita. Non mi ha neppure salutato. Neanche un messaggio. Un’altra donna dal cuore di ghiaccio. Sembra che le stia collezionando… Forse è rimasta male per il mio mancato approccio di ieri, ma la cosa non ha più importanza, ho spalle grosse e vado oltre.
Mi fermo a riflettere, come tante volte quando rimango solo, su Emily. Per quanto faccia, rimane un punto di riferimento, nel bene e nel male. Una donna speciale, bella, conturbante, allegra, notevole comunicatrice, tutti aspetti che le conferiscono un fascino non indifferente; anche una donne fredda, calcolatrice e opportunista. Una bella senz’anima. Lei è la donna alla quale, mio malgrado, paragono tutte le nuove conoscenze, in positivo e in negativo.
Qualche giorno fa ho visto un suo messaggio in chat. Prima volevo leggerlo, poi ho buttato il telefono e ho deciso di non leggere più nulla di suo. L’ho anche cancellata dagli amici di facebook. Non mi avvelenerà più la vita.
Negli intervalli incrocio molte compagne di corso. Ci salutiamo con simpatia e sorrisi, è naturale essere in buona confidenza con tutti. Una tipa però mi rende pensieroso. Frequenta un’altra classe, è giovanissima, non so se arriva a diciassette anni. Bellissima, di una bellezza neppur così acerba, con un volto da bambina. Il suo sorriso arriva a scaldare il cuore. Il suo sguardo… quella non è solo simpatia. Mi chiedo come sia possibile. Il fascino dell’uomo maturo? Un desiderio inconfessabile? Sto travisando tutto?
Ti confesso che la tentazione è forte. Ma anch’io sono forte e la mia presenza etica è ferma. Baciarla sarebbe come bere alla fonte dell’eterna giovinezza, ma non se ne farà nulla. Non riesco neanche a paragonarla a Emily, quella è il peccato, questa è la purezza. No, è veramente troppo, non potrei perdonarmelo.
Un pensiero che viene da lontano, da quando ancora volevo dei figli. Sarebbe bellissimo avere una figlia come lei, sarei un uomo felice…
La sera mi vede ancora al Vintage Café.
Inizia in modo singolare. Sono in auto, percorro il nastro d’asfalto illuminato dai fari. A bordo strada, in lontananza, vedo una sagoma alta e slanciata, con un vestito molto corto e aderente, nessun dubbio a riguardo. Quando sono vicino alza la gonnellina… Tiro dritto. Non mi era mai successo prima, un segno premonitore?
Al Vintage vado direttamente nel privé, c’è la bionda che vedi in foto. Mi dice “Ciao”. Mi avvicino e la guardo in volto, i suoi lineamenti sono armoniosi e delicati. Penso “sei bella da morire”. L’attrazione è già troppo forte. L’occhio cade sulla scollatura. Mi avvicino ancora, sono fra le sue gambe, scosto i lunghi capelli e inizio a baciare il decolté. Continuo a baciarla scendendo lentamente. Lei aggancia le lunghe gambe alle mie. Mi stringe le spalle. Sento l’inebriante profumo della sua pelle. Dice “Si…”.
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