
Una domenica pomeriggio sono in classe a studiare, tre tavoli avanti c’è una tipa girata di spalle. Non si vede molto, solo i capelli, è di spalle! Eppure sento già un’attrazione, qualcosa mi distrae dallo studio, continuo ad alzare lo sguardo nella speranza di scoprire il suo volto. A un certo punto chiama il prof. e si gira per parlare con lui. La vedo in viso. Non riesco a staccare lo sguardo da lei, sto andando in apnea, ricomincio a respirare piano. Adesso non riesco proprio più a studiare, non leggo neanche una riga senza guardarla. Cambio posto per non vederla e ricomincio a studiare, più o meno ci riesco.
Nell’intervallo mi alzo, lei è in piedi che parla con un’amica. Ho guadagnato un po’ di lucidità e la osservo meglio. È bellissima, di una bellezza classica, elegante e raffinata. La bellezza di una dea greca, ma con un pizzico di aria da bambina (Baglioni docet). Il suo modo di parlare, muoversi, comportarsi, rivelano una condizione interiore elevata, entusiasmo direi. Il suo sorriso riempire l’intera stanza di simpatia. Vedo una comunicatività fluente. Si può percepire la sua energia positiva. In sintesi, ha un fascino magnetico.
Fin qui ho solo osservato, andando oltre mi formo l’opinione di una donna molto più che eccezionale, assolutamente straordinaria. Dire che una donna è eccezionale è già uno dei massimi apprezzamenti, ma lei è molto al di sopra.
Dopo l’intervallo si fa l’appello e sono bene attento quando la chiamano. Ho già scoperto qualcosa di lei.
Alla chiusura della classe non riesco a incrociarla, ha fretta. Compilo il registro e la vedo nell’elenco dei presenti, ora conosco anche il suo nome, Emily…
Mentre rientro in treno penso solo a Emily. La cerco e la trovo su facebook, non esito un attimo a chiederle l’amicizia, chissà se confermerà.